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Relazione di fine mandato della Presidenza EBAS Sicilia

COMUNICATO STAMPA | PRESIDENZA EBAS

 

Relazione di fine mandato della Presidenza EBAS Sicilia

 

A nome di tutto il Consiglio Direttivo dell’Ebas saluto e ringrazio tutti i partecipanti all’Assembela dei Soci dell’Ente, che oggi, con grande soddisfazione, constatiamo essere molto partecipata.
La vostra presenza dimostra come e quanto sia aumentata la considerazione delle funzione della bilateralità tra gli addetti ai lavori e, cosa molto importante, di come l’attività dell’Ente Bilaterale sia oggi riconosciuta come il fulcro delle sinergie che le associazioni artigiane da un alto e le organizzazioni sindacali dall’altra mettono in campo al fine di migliorare, ciascuno per la propria parte, opportunità e benefici per imprese e lavoratori.
Care amiche e cari amici, permettetemi di rivolgermi a voi con questo termine, sento di poterlo fare, perché il clima dentro il nostro ente e tra tutti noi è quello della collaborazione amichevole; lo spirito che ormai ci anima è quello di una leale collaborazione finalizzata la raggiungimento della missione specificata nel nostro statuto, che è quello della solidarietà e della distribuzione di risorse a imprese e lavoratori, attraverso contributi di welfare e di sostegno alle attività produttive delle imprese artigiane.
Le condizioni in cui svolgiamo questa relazione sono molto favorevoli; l’analisi dello stato di salute dell’Ente, delle sue peculiarità è positivo, soprattutto nella seconda metà del nostro mandato, i successi sono stati tanti; ma non vogliamo per questo sottacere le inevitabili mancanze che ancora ci sono. Vogliamo perciò parlarvi di tutto: pregi e difetti.
La condizione favorevole è dovuta indubbiamente alla durata del periodo analizzato, i tre anni del mandato dell’ultimo direttivo, né troppo breve né troppo lungo.
Un periodo più breve sarebbe stato inutilizzabile per l’effettuazione di medie ponderate, uno troppo lungo sarebbe stato sottoposto al rischio di indicatori troppo diluiti. A questa favorevole condizione temporale, si aggiungono le molteplici varianti organizzative, i cambiamenti del regolamento, le novità legislative e infine gli effetti su di noi e sul sistema Paese della pandemia.
Proveremo a mettere in fila qualche riflessione, e di svilupparle in maniera coerente.
Buona parte del primo anno di questo mandato è stato caratterizzato da una certa turbolenza organizzativa, dovuta in gran parte a difficoltà di comunicazione all’interno dei nuovi vertici, che ebbe nella prima fase come conseguenza una parziale diffidenza tra le parti. Ciò comportò un rallentamento dei processi di adeguamento e di rilancio che invece si sarebbero dovuti attivare per poter consolidare la crescita avviatasi con la costituzione dell’FSBA.
Utilizzando la logica e molta buona volontà, prima della fine del primo anno si è però ricominciato a programmare le attività di promozione e rilancio dell’ENTE, attraverso convegni e seminari con i consulenti del lavoro e con la presenza alle attività congressuali e convegnistiche delle organizzazioni Socie.
I dati che vi mostreremo renderanno plasticamente evidente che pur tuttavia fino alla fine del 2019 vi era una stagnazione dei principali indicatori dello stato di efficienza e utilità.
Tra la fine dl 2019 e l’inizio del 2020 il direttivo individuò una serie di necessità regolamentari e statutarie finalizzate a rilanciare l’ente e a migliorare la percezione dello stesso non solo tra imprese, lavoratori e consulenti, ma anche presso le nostre stesse associazioni.
Furono individuate le modifiche statutarie per consentire l’apertura ai datori di lavoro di alcune prestazioni di Welfare e fu avviata una serie di riflessioni sulle modifiche della stessa architettura degli organi sociali.
Inoltre venne individuata la necessità di dotare l’Ente di maggiori risorse, da destinare ai fondi per le imprese e per i lavoratori, visto che in particolare quello delle imprese era insufficiente a coprire le richieste di contributi.
Per questo motivo si raggiunse tra le parti il primo Accordo Regionale Siciliano che stabiliva l’aumento della contribuzione di 5 euro al mese per dipendente, con la precisa clausola che la maggiore raccolta dovesse essere utilizzata esclusivamente per incrementare i fondi e per alimentare, con un euro dei 5 previsti, le risorse in capo ai fondi per il sostegno alla sicurezza.
Un accordo storico: per la novità in sé dell’aumento della contribuzione e anche per l’attenzione ai problemi della sicurezza sui posti di lavoro.
Purtroppo il sopraggiungere della pandemia e il conseguente lockdown, spinsero tutte le parti sociali a soprassedere momentaneamente alla registrazione dell’accordo. A tutt’oggi l’accordo, che peraltro ha bisogno di una riscrittura che tenga conto dell’ultimo accordo interconfederale firmato a dicembre 2021, non è stato reso operativo.
Due sono le importanti novità che l’accordo introduce, ponendo le basi per un cambiamento decisamente importante per l’Ente:

  • 1. La destinazione delle risorse esclusivamente all’alimentazione dei fondi, apre ad una modifica dello statuto che potrebbe ampliare l’erogazione dei contributi di welfare anche ai datori di lavoro,

  • 2. L’aumento delle risorse in capo alle attività per la Salute e la Sicurezza sui posti di lavoro.

Quello della Sicurezza è stato il tema politicamente più rilevante di cui l’Ente cominciò ad occuparsi sin dal 2018, anno in cui fu ricostituito l’OPRA, l’Organismo paritetico per la sicurezza, con il rinnovo del coordinamento e la nomina dei coordinatori. Attraverso questi ultimi si cominciò a raggiungere una maggiore efficacia nell’ambito delle attività rivolte alla sicurezza.
Infatti nel 2019, ricevute le segnalazioni delle Organizzazioni sindacali dei soggetti da nominare come RLST ,è stato realizzato un Corso di formazione di 64 ore, come previsto dalla legge, in collaborazione e con docenti dell’INAIL.
A questo corso hanno partecipato con profitto 27 persone che hanno ricevuto l’attestato di RLST per l’artigianato.
Contemporaneamente il Direttivo decise di ricostituire le OPTA, l’Organismo paritetico provinciale della sicurezza, quale strumento indispensabile per attivare e gestire le problematiche della sicurezza su tutto il territorio delle nove provincie siciliane.
Purtroppo, nonostante l’impegno e l’intensa attività dei coordinatori e dei componenti dell’OPRA, l’attività degli OPTA stenta a decollare, essendo forse ancora bassa la consapevolezza della loro importanza.
Stiamo però facendo di tutto per accelerare il processo, come spiegheremo più avanti.
Ma il 2020 fu, com’è noto, l’anno del Covid e delle sue conseguenze.
Nel febbraio 2020 venne dichiarato in tutta Italia lo stato di emergenza sull’onda di una pandemia che presentò un decorso e una mortalità gravissimi per decine di migliaia di persone.
Per effetto di ciò il Governo impose uno stop di tutte le attività non essenziali, e si dovette ricorrere ad una Cassa Integrazione Straordinaria per tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni e dal numero di lavoratori.
Mentre per tutti i lavoratori vennero usati i classici ammortizzatori sociali, compresa la Cassa in deroga per le piccolissime aziende, per i lavoratori artigiani non edili venne demandato al Fondo Bilaterale di solidarietà dell’Artigianato, meglio noto come FSBA, il compito di erogare direttamente la cassa integrazione.
In sostanza veniva affidata all’FSBA il compito di gestire attraverso gli Enti Bilaterali nazionali e regionali, tutto l’iter, dalla verifica della correttezza della richiesta fino all’erogazione degli assegni ai lavoratori.
In quel momento, possiamo dire di essere stati come Ebas investiti da un vero e proprio tsunami!
Dovevamo affrontare con i nostri mezzi le domande di quelle che alla fine conteremo in 13125 imprese e oltre 30000 lavoratori disponendo di una sola anche se eroica dipendente.
Marzo fu un incubo soprattutto per la nostra Milena Russo e per alcuni di noi asserragliati ognuno a casa propria con il proprio telefono e il proprio computer a rispondere alle richieste di informazione e chiarimenti che pervenivano da parte di migliaia di consulenti, di imprese e di lavoratori; quasi 24 ore su 24.
Non potevamo in alcun modo sodisfare quelle richieste in quelle condizioni.
Con l’appoggio e il consenso di tutte e sette le parti sociali fondatrici dell’Ente abbiamo perciò messo in campo una speranzosa ipotesi di lavoro.
Affidammo a due coordinatori il compito di organizzare il lavoro di una squadra composta da 7 persone, messe a disposizione dalle nostre 7 organizzazioni, per affrontare la situazione.
Il resto lo avete vissuto anche voi e quindi non mi dilungo.
Vale la pena solo di annotare il risultato.
Successo su tutta la linea: grazie al lavoro di questi magnifici 7 e di Milena abbiamo affrontato e superato questa prova diventando un punto di riferimento apprezzato da tutti i soggetti coinvolti.
Va detto che dopo le prime incertezze l’attività consulenziale è stata erogata anche da molti dirigenti di tutte le organizzazioni, facendo così maturare una insperata collaborazione tra tutti e un attaccamento alle funzioni dell’Ente.
In estrema sintesi abbiamo dato supporto ad alcune migliaia di consulenti, abbiamo lavorato domande come, gia detto, per più di 13000 imprese da moltiplicare per i vari decreti che si sono succeduti e per i quali le domande di cassa integrazione sono state reiterate. Abbiamo per ciò fatto mandati di pagamento per circa 100 milioni di euro con una punta di circa 70 milioni nel 2020.
Naturalmente tutta questa mole di lavoro ha praticamente risucchiato in questa attività tutte le nostre risorse ed energia per tutto il 2020 e per buona parte del 2021.
Questo comunque non ci ha impedito di riflettere sull’occasione che ci veniva data da questo rapporto positivo con consulenti, imprese, e lavoratori. Abbiamo avuto l’opportunità di farci conoscere ed apprezzare da tutti.
Il direttivo fa suo l’obbiettivo di convincere le imprese che hanno usato l’FSBA a iscriversi anche all’EBAS e per questo sono state fatte alcune scelte che stanno dando importanti risultati.
La prima è stata quella di aggiornare il regolamento sia relativamente alle prestazioni previste, sia introducendo una norma transitoria che consente di usufruire delle prestazioni per lavoratori e imprese con un requisito ridotto di anzianità, solo dodici mesi di iscrizione, peraltro sanabili all’atto dell’iscrizione.
La seconda è una piccola rivoluzione tecnologica e una organizzativa.
E’ stata messa in rete una piattaforma digitale che consente di formalizzare le richieste di prestazioni attraverso gli sportelli messi a disposizione dalle nostre sette organizzazioni in tutto il territorio siciliano.
È importante sottolineare che sono questi gli unici sportelli autorizzati dall’ente.
Indicativamente sono già stati istituiti circa 170 sportelli, molti dei quali già pienamente attivi.
Gli addetti all’espletamento ed alla promozione dei servizi offerti dall’Ebas sono adeguatamente formati e costantemente aggiornati.
Possiamo brevemente illustrarvi qualche dato che dimostra l’importanza di questa scelta:
Nel 2019 sono stati erogati 70 contributi, di cui 14 alle imprese e 56 ai lavoratori;
Nel 2020 91 contributi,15 alle imprese e 76 ai lavoratori.
A luglio 2021 è stata attivata la piattaforma; nel mese di settembre sono stati resi operativi gli sportelli.
I contributi richiesti sono stati 224 di cui 90 alle imprese e 134 ai lavoratori;
Nei primi cinque mesi del 2022 sono state presentate 218 domande, di cui 145 per le imprese e 73 per i lavoratori, che sono già state deliberate fino all’ultima seduta del Consiglio Direttivo avvenuta ieri, già parzialmente pagate mentre le restanti andranno in pagamento nei prossimi giorni.

Bisogna tenere conto che l’incremento delle prestazioni è stato raggiunto con una attività ancora circoscritta sia relativamente al numero delle provincie effettivamente attivate, sia alle organizzazioni al momento già operative.
Si tratta quindi di ribadire il concetto che è possibile fare di più e che questo non comporterà un aggravio di lavoro per le organizzazioni dato che per lo svolgimento di queste attività è previsto un rimborso da parte dell’ente.
Ma le novità non si fermano qua.
La legge di stabilità, che ha riformato gli ammortizzatori sociali, ha con chiarezza reso obbligatoria l’iscrizione e la contribuzione all’FSBA. Questa norma, sancita in modo perentorio e definitivo, ha messo finalmente fine ad una fastidiosa diatriba che per anni ha impegnato molto l’ente bilaterale nel contrastare i suoi oppositori.
Si tratta di una svolta normativa che avrà sicuramente effetti dirompenti nel breve, medio e lungo termine.
Il primo effetto sarà quello che, essendo obbligatorio il versamento contributivo, l’Ente sarà obbligato alla riscossione coattiva degli eventuali versamenti mancanti. Non è stato ancora decisa dal Governo la decorrenza del periodo di retroattività sanzionabile: se dal 2016, anno della costituzione dell’FSBA, oppure ai tre anni antecedenti alla richiesta di cassa integrazione o se più semplicemente dal 2019.
L’Ente nazionale sta verificando la possibilità di una forfettizzazione dei debiti al fine di contenere le difficoltà sia per i consulenti che per le imprese, e anche per rendere agevole ai nostri uffici la verifica dei contributi.
La seconda novità, conseguente alla prima, è altrettanto importante: per ottenere il DURC le aziende artigiane dovranno essere in regola con i versamenti a FSBA, tale condizione dovrà essere certificata dal nostro Ente.
E’ evidente che questo sistema ci graverà di nuove attività e adempimenti che allo stato attuale non siamo nelle condizioni di valutare perfettamente.
La cosa certa è che saremo probabilmente investiti un’altra volta da un gran numero di richieste di chiarimento che potranno essere correttamente fornite solo se il nostro Staff sarà adeguatamente formato e se i dirigenti delle nostre associazioni parleranno tutti la stessa lingua con assoluta precisione.
Questa è una grande opportunità, che dovrà trovarci pronti per fidelizzare all’Ebas tutte le imprese.
Naturalmente risulta evidente che la chiave di volta per ottenere questa fidelizzazione è prima di tutto la
Comunicazione.
Abbiamo cominciato a lavorare per questo.
Abbiamo cominciato a rinnovare il nostro sito e aperto i profili social, il risultato non è ancora definitivo, perché Il tempo che abbiamo potuto dedicare a questo è stato troppo poco, ma è già apprezzabile.
Il carico di lavoro è ormai veramente enorme, inoltre per uscire dal dilettantismo comunicativo abbiamo bisogno di esperti e di professionisti della comunicazione.
Un primo risultato comunque è sotto i vostri occhi, si tratta di due pieghevoli che arriveranno in parte direttamente nella sede delle imprese e in parte, attraverso le associazioni regionali, in tutti le sedi delle nostre associazioni. Il nostro obiettivo è quello che questo materiale possa diventare uno strumento di rapida conoscenza delle opportunità offerte dall’Ebas.
Distribuiremo questi pieghevoli all’interno di un plico contenente un Manuale per la Salute e la Sicurezza sui posti di lavoro realizzato in collaborazione con l’EBAP, l’Ente Bilaterale Artigianato del Piemonte.
Si tratta di un volume di 184 pagine edito dall’EBAS e dalla nostra OPRA che contiene in maniera semplice ed efficace non solo tutte le normative sulla sicurezza ma anche tantissimi esempi e suggerimenti indispensabili per poter realizzare luoghi di lavoro sicuri e sani.
E’ uno sforzo organizzativo che ci proietta ad un altro livello rispetto al passato, che punta su valori universali e di vitale importanza quali sono quelli della prevenzione.
Quella dell’attività dell’OPRA, delle nostre OPTA, dei nostri RLST e dei nostri specialisti di sicurezza è l’attività più importante e utile che possiamo e dobbiamo offrire alle imprese e ai lavoratori.
Non c’è bisogno di ricordare il peso delle morti sul lavoro né la mancanza di distinzione nel rischio fisico sul lavoro tra datori di lavoro artigiani e lavoratori.
Dobbiamo invece soffermare la nostra attenzione sul fatto che la nostra opera può salvare la vita e la integrità fisica di chi lavora nei nostri comparti.
Nell’ultimo periodo sono state accelerate le attività dell’OPRA e di una buona parte degli OPTA che, per essere veramente efficaci, devono al più presto cominciare ad effettuare le visite di supporto alle imprese.
Si stanno facendo passi importanti: l’OPTA di Catania che ha iniziato una interlocuzione con le istituzioni, l’ASP e l’Ispettorato del Lavoro, con l’intento formulare un protocollo in cui si riconoscerà il valore di prevenzione delle visite dei nostri RLST e dei nostri esperti.
Tra qualche giorno i coordinatori dell’OPRA e dell’OPTA di Trapani, assistiti dai nostri uffici, si incontreranno con i funzionari del comune di Marsala che, in qualità di stazione appaltante sottoscriveranno con EBAS una convenzione che ci affiderà il supporto previsto dalla legge sugli appalti, alle attività di prevenzione nei cantieri non edili.
Va da se che quanto sopra esposto apre una finestra di attività che qualificherà la nostra azione a supporto delle istituzioni preposte al controllo e all’ispezione nei cantieri.
Una attività che insieme a quella relativa al rilascio del DURC aumenterà la considerazione ed il rispetto dell’Ebas all’interno di tuti i settori economici siciliani, non solo di quello dell’artigianato, e rappresenterà un punto di riferimento, un faro per aziende e lavoratori.
Il nostro obiettivo è ambizioso: migliaia di visite all’anno nelle aziende da parte dei nostri RLST e dei nostri esperti. Non è un traguardo impossibile, credetemi: è quello che già molti enti regionali come il nostro fanno in altre regioni avendo un bacino di utenza smile al nostro.
Infine la ciliegia sulla torta.
Nel luglio del 2021 i proprietari della nostra sede hanno comunicato l’intenzione di affidare ad una agenzia l’incarico di mettere in vendita l’appartamento. Contemporaneamente siamo venuti a conoscenza della vendita all’asta un altro appartamento nello stesso stabile, poi per la verità ritirato.
Abbiamo colto la palla al balzo e dopo una stringente trattativa siamo riusciti ad acquistare l’immobile ad una cifra che ha fatto stupire la banca che cura il nostro patrimonio. Con quest’ultima siamo riusciti a concordare un mutuo chirografario per l’intera cifra, e giorno 8 marzo u.s. abbiamo perfezionato l’acquisto della nostra sede.
Siamo molto sodisfatti del nostro operato: siamo riusciti a patrimonializzare l’ente senza intaccare la liquidità, riservata all’erogazione delle prestazioni. Grazie al tipo di mutuo sottoscritto, al posto di pagare un affitto pagheremo una rata, certamente di un importo un po’ più elevato, ma la Casa della Bilateralità Artigiana siciliana sarà nostra per sempre.
Se siamo riusciti a raggiungere questi brillanti risultati è grazie all’ impegno ed alla collaborazione di tutta la squadra: i componenti del Consiglio Direttivo dell’Ebas, per primi; i componenti dell’OPRA e degli Opta, i nostri sportelli, i delegati di bacino, i Sindaci Revisori, i nostri collaboratori a cominciare da Milena e dai magnifici 7.
Rivolgo un ringraziamento particolare anche ai Dirigenti Regionali delle nostre Organizzazioni, i Presidenti e i Segretari Regionali di CNA, Confartigianato, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL, che hanno svolto un importante ruolo di indirizzo in questa fase così delicata per l’Ente, e che non hanno fatto mancare la loro attiva e propositiva e propositiva collaborazione.
Infine ringrazio tutti voi per la pazienza dimostrata.

Presidente Cetty Grasso
Vice Presidente Piero Gaglio

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